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"Romanzo extragiallo umoristico" era il sottotitolo di questo romanzo del 1934 di Luciano Folgore (1888-1964), che fu poeta futurista, estroso e sarcastico, sfrenato inventore di occasioni surreali e provocazioni, e scrittore di testi teatrali. E frutto legittimo della sua inventiva è questo giallo comico: comico, forse, anche per aggirare l'antipatia che il regime fascista aveva per il giallo. Ma con esso si inaugura una chiave, che avrà un certo successo in Italia, fino a che qualcuno come il De Angelis del Commissario De Vincenzi, rompendo gli indugi, non troverà il coraggio di misurarsi con il genere vero e autentico.